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Il tamburo di fuoco Dramma africano di calore, colore, rumori, odori By: Filippo Tommaso Marinetti (1876-1944) |
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IL TAMBURO
DI FUOCO DRAMMA AFRICANO
DI CALORE, COLORE, RUMORI, ODORI con intermezzi musicali
del Maestro BALILLA PRATELLA e accompagnamento intermittente
d'INTONARUMORI RUSSOLO
CASA EDITRICE SONZOGNO MILANO
Via Pasquirolo, 14
PROPRIETÀ LETTERARIA I diritti di rappresentazione, riproduzione e traduzione sono riservati. Stab. Grafico Matarelli Milano, via Passarella, 13 15.
MIEI CARI FISCHIATORI DI IERI,
VI OFFRO QUESTO
=TAMBURO DI FUOCO=
DA VOI APPLAUDITO ORA
A PISA, LIVORNO, SIENA, LUCCA,
FIRENZE, MILANO.
VOLLI IMPORRE LA DRAMMATIZZAZIONE LIRICA
DEL RUMORE SULLA SCENA
MEDIANTE IMMAGINI, MUSICHE, LUCI
E GL'INTONARUMORI DI =LUIGI RUSSOLO=. NON POTEVO RAGGIUNGERE LO SCOPO
CON UN DRAMMA SINTETICO.
SCRISSI DUNQUE QUESTO DRAMMA IMPRESSIONISTA
CON RELATIVO SVILUPPO TEATRALE.
NESSUNA CONCESSIONE
AI VOSTRI GUSTI TRADIZIONALI!
AVRETE PROSSIMAMENTE
NUOVE SINTESI TEATRALI
ULTRAFUTURISTE! F. T. M.
IL TAMBURO DI FUOCO fu rappresentato, nei mesi di Maggio e Giugno 1922, dalla Compagnia
Teresa Franchini Mario Fumagalli Giuseppe Masi, a Pisa, Livorno,
Siena, Lucca, Firenze, Milano, Pavia, Como, ecc.
PERSONAGGI KABANGO,
Capotribù e legislatore MARIO FUMAGALLI MABIMA,
figlia del Capotribù Nicassa TERESA FRANCHINI BAGAMOIO,
Ufficiale di Kabango ETTORE MASI LANZIRICA,
Poeta, medico e feticciere GIULIO DONADIO Feticcieri, Danzatori negri, Danzatrici negre, Folla.
L'azione si svolge nell'Africa Equatoriale, epoca presente.
ATTO I. IL CIMITERO DELLE CAROVANE
TONO DOMINANTE: ARANCIONE Intonarumori: Sibilatori e Ululatori Peso angoscia del sole destino sulle strade appassionate della vita.
Lieve avvallamento fra due dune. Atmosfera tropicale abbacinante.
Crepitazione di fucileria lontana. Kabango balza in scena da sinistra,
come se fosse inseguito. Alto, atletico capo africano (scecchia rossa
con fiocco nero, barracano, fucile ad armacollo). Preoccupatissimo,
esplora l'orizzonte a destra e a sinistra, poi si butta a terra, e
striscia carponi verso la cresta della duna in fondo alla scena. Entra lentamente, pure da sinistra, Mabima, bruna, flessuosa,
semicoperta dal suo burnus bianco lacerato, haik azzurro, spilloni,
medagliette e grandi orecchini d'argento. Tatuaggi azzurri sulla fronte
e sulle mani. Pesanti anelli alle caviglie. Bagamoio e Lanzirica, il cui abbigliamento è simile a quello di
Kabango, ma meno ricco, sorreggono Mabima.
KABANGO carponi, continuando ad
esplorare il fondo della
scena, indica col braccio
sinistro un punto dietro di
sè. Coricate Mabima qui dietro di me. MABIMA con un filo di voce. Non ti curare di me, Kabango! Ho ancora molta forza. Se vuoi, camminerò. LANZIRICA No, no, credimi, Kabango: bisogna fermarsi. Mabima è sfinita. Sembra
debba svenire da un momento all'altro. Ha le mani insanguinate! Anche la
bocca cola sangue. BAGAMOIO Non è nulla. È il sangue di quelle canaglie che volevano tenerla
prigioniera! Mabima ha saputo difendersi con le unghie, coi denti. Bagamoio e Lanzirica adagiano
Mabima sulla sabbia. KABANGO Bagamoio, guarda attentamente. Non vedi nulla, dietro a quei cactus? BAGAMOIO No, dietro a quei cactus non c'è nulla. Speri di ritrovare la tua scorta
di cavalli e di muli? Non vedo nulla. I nostri nemici hanno certo
perdute le nostre tracce. Sono ormai lontani, dietro alla terza duna... Continue reading book >>
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