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Notizie del pubblico giardino de' semplici di Padova compilate intorno l'anno 1771   By: (1727-1795)

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Produced In Memory of Sabine Glaser

NOTIZIE

DEL PUBBLICO

GIARDINO DE' SEMPLICI

DI PADOVA

COMPILATE INTORNO L'ANNO 1771 DA

GIOVANNI MARSILI

PROFESSORE DI BOTANICA E PREFETTO DELL'ORTO MEDESIMO

PADOVA COI TIPI DEL SEMINARIO 1840

NOTIZIE

DEL PUBBLICO GIARDINO DE' SEMPLICI DI

PADOVA[1]

La fondazione del pubblico giardino de' semplici di Padova, dubbia molto e controversa nell'istorie di codesta Università, va fissata all'anno 1545. Esiste il decreto che la comanda in data dell'ultimo di giugno del suddetto anno[2].

Subito dopo si trasferisce a Padova Sebastiano Foscarini, senatore e dottore e uno degli attuali riformatori, per riconoscere ed acquistare il terreno necessario e opportuno a tal uso. Conservasi l'istromento d'affittanza o livello per un tratto di terra di campi cinque e tre quarti meno venti tavole, stipulato tra il suddetto gentiluomo e li monaci di santa Giustina, con l'annua corrisponsione di ducati 25 da lire 6:4, li quali tuttora si pagano annualmente dalla cassa studio al monastero.

Fu questo il primo giardino botanico piantato in Europa. Il granduca di Toscana Cosimo I, li Bolognesi e gli Olandesi ne seguirono poco dopo l'esempio con la fondazione di quelli di Pisa e di Firenze, di Bologna e di Leiden.

Il primo custode dell'orto fu Luigi Anguillara bolognese, di cui abbiamo un libretto non dispregevole in materia di piante. Fu condotto al pubblico servizio nel 1546.

Nel 1551, non corrispondendo forse l'Anguillara all'aspettazione, fu dalli riformatori esortato e persuaso il patrizio Pierantonio Michiel, versatissimo nello studio delle piante, a volersi trasferire a Padova e assumere la direzione dell'orto, come fece, e sostenne per quattro anni tal carico, ne' quali moltissimo contribuì alla popolazione e fama dell'orto medesimo, trovato da esso in istato di somma povertà e desolazione, come afferma in una sua lettera all'Aldovrandi che trovasi tra' manoscritti di questo celebre autore, li quali si conservano nella libreria dell'Istituto di Bologna. Esiste presso lo scrittore di queste memorie un prezioso manoscritto del Michiel in cinque volumi in foglio, con bellissime figure miniate, degno, quanto il suo autore, d'essere fatto noto al mondo letterario[3].

È di quei tempi, e forse lavoro di Daniele Barbaro promotore e gran fautore di codesta impresa, la seguente bellissima iscrizione, che contiene le leggi poste dal principe a questo suo prediletto stabilimento, collocata sopra il portone d'ingresso, dove tuttora si legge:

TRIVMVIRI LITTERARII. I PORTAM HANC DECVMANAM NE PVLSATO ANTE DIEM MARCI EVANGELISTAE NEC ANTE HORAM XXII. II PER DECVMANAM INGRESSVS EXTRA DECVMANVM NE DECLINATO. III IN VIRIDARIO SCAPVM NE CONFRINGITO NEVE FLOREM DECERPITO NE SEMEN FRVCTVMVE SVSTOLLITO RADICEM NE EFFODITO. IV STIRPEM PVSILLAM SVCCRESCENTEMQVE NE ATTRE CTATO NEVE AREOLAS CONCVLCATO TRANSILITOVE. V VIRIDARII INIVRIA NON AFFICIVNTOR. VI NIHIL INVITO PRAEFECTO ATTENTATO. VII QVI SECVS FAXIT AERE CARCERE EXSILIO MVLTATOR.

Ben presto divenne il giardino di Padova famoso per tutta l'Europa, e merita esser qui riferito un passo di Pietro Bellonio illustre autor francese di que' tempi, tratto dal suo libretto che ha per titolo: Les Remonstrances sur le default du labour et culture des plantes etc... Continue reading book >>




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