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'O voto Scene popolari napoletane in tre atti By: Salvatore Di Giacomo (1860-1934) |
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TEATRO 'O VOTO A «SAN FRANCISCO»
'O MESE MARIANO ASSUNTA SPINA
QUAND L'AMOUR MEURT....
LANCIANO
R. CARABBA, EDITORE
1910
PROPRIETÀ LETTERARIA Le copie non firmate dall'Autore sono dichiarate contraffatte Questo volume, per le Compagnie Drammatiche e Comiche , deve
essere considerato come manoscritto, da non potersi cedere nè
rappresentare senza regolare permesso dell'Autore. ( Art. 14 del
Testo unico, 17 settembre 1882 ).
'O VOTO SCENE POPOLARI NAPOLETANE IN TRE ATTI
In collaborazione con G. Cognetti.
PERSONAGGI
VITO AMANTE tintore
ANNETIELLO cocchiere da nolo
DON MARCO AULETTA barbiere
RAFELE 'o tintore garzone di VITO
Il brigadiere delle G. di P. S. AMANTUCCI
La guardia BIANCHETTI secondo
'O SI' RABBIELE 'o scarparo
DONN'AMALIA moglie d' ANNETIELLO
DONNA ROSA madre di VITO
CRISTINA 'a capuana
NUNZIATA 'a capera
ASSUNTA
GIOVANNINA
SUFIA
TERESINA (dieci anni)
MARIANNA cieca, mendicante
DONNA CUNCETTA
Garzoni della tintoria Monelli Guardie
Popolani Un maruzzaro In Napoli, e in una piazzetta di «Pendino». Epoca presente. Dal
1º al 2º atto trascorre un mese.
'O VOTO
DECORAZIONE Una piccola piazzetta al «Pendino». In fondo, tra due vicoli, la
tintoria di Vito Amante. Drappi di ogni colore pendono dagli
stipiti e da bastoni di legno sull'architrave. Per terra,
davanti alla bottega, a sinistra di chi v'entra, è una tinozza.
La bottega è buia; in fondo, un lumicino rosso palpita nella
oscurità. Sulla porta due corna di cervo. Sulla bottega un
balconcello con tendine bianche. Ai ferri della balaustra è
attaccata una cassettina sopra cui è scritto Albergo della
rosa . Al 3º atto un lume, che è dentro la cassettina, rischiara
la scritta. Il muro giallo del palazzetto sotto al quale è la
tintoria è tutto bucherellato da finestre. Il vicolo a sinistra
dello spettatore finisce con una scala di pietra, dai larghi
gradini. In principio del vicolo è un Cristo su di una base di
mattoni coloriti, e ha davanti voti e lanternine. Sopra al
Cristo è una cupola. Più in là è una fontanina publica. A sinistra, sul davanti della scena, un piccolo e sporco
palazzetto, dalla porta schiusa, davanti a cui son tre gradini.
Sul portoncino una finestra con persiane verdi, di legno a
stecche, chiuse. A destra dello spettatore, pur sul davanti, la bottega di
barbiere di don Marco. Sull'insegna è scritto Salone . Sedie e
una scranna fuori la bottega. Più in là il banchetto del
calzolaio. Poco discosto dalla tintoria un Banco del Lotto . È un tramonto d'Agosto.
ATTO PRIMO
SCENA PRIMA Al levarsi della tela è un gran movimento nella piazzetta.
Davanti alla bottega di Vito Amante si affolla gente e si
pigia per guardarvi. Gran mormorio d'interrogazioni, di
risposte, di osservazioni, di apostrofi. Altra gente comincia ad
apparire alle finestre. Il balcone sulla tintoria s'apre e una
donna s'affaccia, sporgendosi dalla balaustra, guardando in
sotto. Annetiello che è pur in mezzo alla folla davanti alla
bottega del tintore, se ne allontana lentamente e viene avanti,
un mazzo di carte fra mani, e va a sedere davanti alla bottega
di don Marco , cavalcioni a una panca. Rafele attinge acqua
alla fontanina e riempisce un orciuolo, di tanto in tanto
parlando con qualcuna che s'affaccia di sotto alla persiana
verde del palazzetto a sinistra dello spettatore... Continue reading book >>
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