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Poesie e novelle in versi   By: (1850-1919)

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First Page:

Claudio Paganelli, Carlo Traverso, Charles Franks and the Online Distributed Proofreading Team.

This book has been completed in cooperation with the Progetto Manuzio, http://www.liberliber.it

We thank the "Biblioteca Sormani" di Milano that has provided the images.

FERDINANDO FONTANA

POESIE

E

NOVELLE IN VERSI

MILANO

1877.

A ANTONIO GHISLANZONI

SCUOLA MODERNA[1]

AD ANTONIO GHISLANZONI, DEDICANDOGLI IL LIBRO.

Alla tua nota satira Chi porse l'argomento? Forse i carmi d'un giovane Da pochi giorni spento?[2] Forse il Torso di Venere O il Düalismo ardito, Che una Musa propizia Dettava a un erudito?[3]

Non già!.... Dalle tue laudi Fu consacrato il primo; Tu lo sapesti scegliere Dal medïocre limo; [4] All'altro degli stolidi Soltanto il volgo indegno Oggi contrasta il fervido Estro e il robusto ingegno.

Forse dell' Inno a Satana [5] Ti spaventò il concetto? No!.... Che tu abborri i vincoli Che strozzan l'intelletto, E so che, quando mediti, Ti ribelli ai confini, Al pensier del filosofo Imposti dai cretini.

È ver, talora il genio Ama le forme strane, Ma il pensator sa leggere Nelle sue cifre arcane, E sa discerner l'enfasi Del verso che non crea Dal balenar fantastico D'una sublime idea.

Spesso il cantor d'Ofelia, Col labbro d'uno stolto, Strambi concetti mormora Ed è di nebbie avvolto, Ma sempre, come folgore Che irradia la tempesta, Risplende tra le nebbie L'olimpica sua testa....

Evvia!.... se qualche Bécero, Nelle invalide carte, Pallia coll'artificio La mancanza dell'arte; Se con grottesche immagini Pochi grulli impotenti Cercano un vieto elogio A mal composte menti;

Se nella solitudine Dove ti sei rinchiuso È giunto qualche cantico Di giovinetto illuso. Se un impudente o un ebete Parlando in metro oscuro S'imbranca colle vecchie Che dicono il futuro;

Deh!.... non armar la cetera Colla mordente corda! Carni di imbelli vittime Il verso tuo non morda! Frena, romito Antonio, La beffarda parola; Non dir che pochi stolidi Son la moderna scuola!

Serba ai pedanti, agli arcadi, Lo scherno e l'ironia; Taglia pei dorsi elastici Le vesti in parodia; Non fornir armi ai deboli Che temono di noi E che verranno a irriderci Cantando i versi tuoi.

Pensa che ai pochi giovani, Che vedon l'ardua meta, Il ben d'un raro plauso I grami giorni allieta.... E che il maggior cordoglio Che contristi i gagliardi È di sentirsi mettere Col volgo dei codardi.

[1] Questi versi vennero già pubblicati in risposta ad una poesia del signor Ghislanzoni, dallo stesso titolo, nella quale l'egregio umorista avea preso a far la satira di certi sedicenti innovatori letterarii . Più die a rispondere al signor Ghislanzoni, questi versi intendevano a metter in chiaro la differenza che passa fra costoro e quelli che operano con vero ingegno.

[2] Emilio Praga.

[3] Due splendide liriche di Arrigo Boito.

[4] Il Ghislanzoni fu il primo che incoraggiò l'ingegno di Praga. Quando questi pubblicò la sua Tavolozza , l'eminente critico, parlandone in un giornale cittadino, dava principio al suo articolo colle seguenti parole: " Finalmente, abbiamo un poeta. "

[5] L' Inno a Satana , di Giosuè Carducci.

LIRICHE

PREFAZIONE AI MIEI VERSI

Esser pöeti è legger nei futuri Giorni; è spaziar nel cielo delle indagini Condannate dai timidi cervelli; Esser pöeti o sentirsi maturi Quando nel sangue bollono i vent'anmi; È ridere di tutto, esser ribelli Alla gloria e agli affanni.

Esser pöeti è librarsi giganti Sull'universo e, in sè raccolti, vivere Animati da incognita scintilla; È accogliere del par sorrisi e pianti, Inni e bestemmie, rantoli e vagiti; È scrutar con impavida pupilla I misteri infiniti;

È piangere col vinto e coll'afflitto, Nè al forte, al vincitor, negare il plauso, Nè armar la cetra d'una corda sola; È comprender la colpa ed il delitto, Laudando il sacrifìcio e l'innocenza; È cantar tra un bicchiero e una carola Il chiostro e l'astinenza.

Prisma novello, col pensiero, i mille Raggi dell'universo in sè raccogliere E mutarli in cadenze e in armonie; Poi fra le genti seminar scintille, Fatali incendi suscitando intorno, Turbando il cranio alle persone pie... Continue reading book >>




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