Il Comento alla Divina Commedia, e gli altri scritti intorno a Dante, vol. 1 By: Giovanni Boccaccio (1313-1375) |
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In this comprehensive volume, Giovanni Boccaccio provides invaluable insights into Dante Alighieri's seminal work, The Divine Comedy. His commentary is not only informative and thought-provoking, but also reveals the deep admiration and reverence he held for Dante as a poet and a thinker. Boccaccio's meticulous analysis of Dante's verses, symbolism, and themes offers readers a deeper understanding and appreciation of this timeless masterpiece.
Moreover, this volume includes Boccaccio's other writings on Dante, which further enhances the reader's understanding of the poet and his works. Boccaccio's eloquent prose and keen intelligence shine through in his commentary, making this a must-read for anyone interested in delving deeper into the world of Dante Alighieri.
Overall, Il Comento alla Divina Commedia, e gli altri scritti intorno a Dante, vol. 1 is an essential and enlightening resource for scholars, students, and anyone who wishes to gain a deeper understanding of Dante's work and its significance in the literary canon. Boccaccio's profound insights and scholarly expertise make this volume a valuable addition to any library. G. BOCCACCIO OPERE VOLGARI XII GIOVANNI BOCCACCIO IL COMENTO ALLA DIVINA COMMEDIA E GLI ALTRI SCRITTI INTORNO A DANTE A CURA DI DOMENICO GUERRI VOLUME PRIMO BARI GIUS. LATERZA & FIGLI TIPOGRAFI EDITORI LIBRAI 1918 PROPRIETÁ LETTERARIA GIUGNO MCMXVIII 49326 A PIO RAJNA E GIROLAMO VITELLI I VITA DI DANTE I PROPOSIZIONE Solone, il cui petto un umano tempio di divina sapienzia fu reputato, e le cui sacratissime leggi sono ancora alli presenti uomini chiara testimonianza dell'antica giustizia, era, secondo che dicono alcuni, spesse volte usato di dire ogni republica, sí come noi, andare e stare sopra due piedi; de' quali, con matura gravitá, affermava essere il destro il non lasciare alcun difetto commesso impunito, e il sinistro ogni ben fatto remunerare; aggiugnendo che, qualunque delle due cose giá dette per vizio o per nigligenzia si sottraeva, o meno che bene si servava, senza niun dubbio quella republica, che 'l faceva, convenire andare sciancata: e se per isciagura si peccasse in amendue, quasi certissimo avea, quella non potere stare in alcun modo. Mossi adunque piú cosí egregi come antichi popoli da questa laudevole sentenzia e apertissimamente vera, alcuna volta di deitá, altra di marmorea statua, e sovente di celebre sepultura, e tal fiata di triunfale arco, e quando di laurea corona secondo i meriti precedenti onoravano i valorosi: le pene, per opposito, a' colpevoli date non curo di raccontare... Continue reading book >>
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