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Rime di Argia Sbolenfi con prefazione di Lorenzo Stecchetti   By: (1845-1916)

Book cover

Rime di Argia Sbolenfi is a collection of poetry that exhibits a deep sense of passion and longing. Olindo Guerrini's words are beautifully crafted, drawing the reader into the emotional landscape of the characters he creates. The poems are rich with vivid imagery and heartfelt expression, creating a poignant and captivating read.

One of the standout features of this collection is the preface by Lorenzo Stecchetti, which adds another layer of depth and insight to the work. Stecchetti's introduction provides valuable context and analysis, enhancing the reader's understanding and appreciation of Guerrini's poetry.

Overall, Rime di Argia Sbolenfi is a touching and evocative collection that speaks to themes of love, loss, and the complexities of human emotion. With its lyrical language and emotional depth, this book is sure to resonate with poetry lovers and anyone who appreciates artful storytelling.

First Page:

RIME DI ARGIA SBOLENFI

CON PREFAZIONE DI LORENZO STECCHETTI

QUARTA EDIZIONE

BOLOGNA PREMIATO STABILIMENTO TIPOGRAFICO SUCCESSORI MONTI EDITORI

MDCCCXCIX

L'EDITORE ADEMPIUTI I DOVERI ESERCITERÀ I DIRITTI SANCITI DALLE LEGGI

PREFAZIONE

Ecco un libro sbagliato.

E poichè una cortese ma assidua insistenza durata oramai tre anni, riuscì pure a levarmi di sotto questa prefazione che non scrissi volontieri, così, per patto espresso, mi serbai il diritto di dire l'animo mio tutto intero e lo dico.

Ai lettori (se il libro ne avrà, che non li merita) riuscirà difficile capire come diavolo possa esser nata una insanità simile a questa; ed ecco, per quel ch'io so, come avvenne.

Vegetava in Bologna, e può darsi che vi agonizzi ancora, un foglietto di carta stampata venduto una volta la settimana ai cittadini che non sanno come sciupare il tempo. S'intitolava « È permesso?... » e non poteva uscire dalla breve cerchia delle mura poichè mordeva solo gli uomini che dentro alle mura hanno fama, uffici o difetti. Perciò era scritto o in dialetto o in italiano così fitto d'idiotismi da parere un peggiorativo del dialetto. Lo dirigeva un certo Cesare Dallanoce, al cui cognome botanico s'era appiccata l'aggiunta di Moscata ; giovane nottambulo, di qualche spirito, con un fisico di cercopiteco peggiorato, sotto al quale stavano mescolati l'odio e la bontà in un connubio stravagante... Continue reading book >>




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